Torre Garisenda (Bologna)
Europa,
Italia,
citta,
Santo Stefano
La Torre della Garisenda, situata in Piazza di Porta Ravegnana a Bologna, è uno degli emblemi più riconoscibili della città. Insieme alla vicina Torre degli Asinelli, forma il celebre duo delle Due Torri, che domina il panorama bolognese. Costruita tra il 1109 e il 1119 dalla famiglia Garisendi, la torre aveva originariamente uno scopo difensivo e di prestigio, rappresentando la potenza e la ricchezza della famiglia che la commissionò.
La Garisenda è famosa per la sua inclinazione pronunciata, dovuta a un cedimento del terreno e delle fondamenta. Questo problema strutturale divenne evidente già poco dopo la costruzione, tanto che nel XIV secolo la torre fu abbassata di circa 12 metri, raggiungendo l’attuale altezza di 48 metri, per evitare il rischio di crollo. Questa inclinazione le conferisce un fascino particolare e la distingue dalle altre torri medievali di Bologna.La Torre della Garisenda non è solo un esempio di architettura medievale, ma è anche entrata nell’immaginario collettivo grazie alla letteratura. Dante Alighieri menzionò la torre nel XXXI canto dell’Inferno della “Divina Commedia”, utilizzando la sua pendenza come metafora per descrivere il gigante Anteo che si china su di lui e Virgilio. Questo riferimento letterario ha contribuito a rendere la Garisenda un’icona culturale, riconosciuta non solo per la sua architettura ma anche per il suo significato simbolico.Nel corso dei secoli, la Torre della Garisenda ha subito vari interventi di restauro e consolidamento. Nel XIX secolo, durante un periodo di rinnovamento urbano, furono demoliti gli edifici circostanti che ne oscuravano la base, tra cui una chiesetta dedicata a Santa Maria delle Grazie. Questo intervento restituì alla torre la sua visibilità e importanza nel contesto urbano.Oggi, la Torre della Garisenda è oggetto di costante monitoraggio per garantirne la stabilità. L’inizio del XX secolo vide l’avvio di studi approfonditi sullo stato della torre, con l’incarico affidato al professor Francesco Cavani. Questi studi portarono alla creazione di sistemi di monitoraggio moderni per tenere sotto controllo le oscillazioni e le condizioni strutturali della torre. La collaborazione con l’Università di Bologna e l’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia ha permesso di sviluppare tecniche avanzate per preservare questo prezioso monumento storico.La torre non è accessibile all’interno, ma il suo fascino rimane intatto. La sua presenza imponente e inclinata attira l’attenzione di chiunque visiti Bologna, rendendola uno dei luoghi più fotografati e ammirati della città. La Torre della Garisenda non è solo un simbolo architettonico, ma anche un testimone silenzioso della storia e delle trasformazioni di Bologna nel corso dei secoli.Politicamente, la Torre della Garisenda riflette la complessità e le dinamiche del potere medievale bolognese. Durante il periodo dei Comuni, Bologna era divisa tra fazioni rivali, i Guelfi e i Ghibellini, che costruivano torri per dimostrare la loro forza e dominare la città. La Garisenda, appartenente a una famiglia guelfa, rappresentava un baluardo contro le minacce interne ed esterne.Socialmente, la torre ha sempre avuto un ruolo centrale nella vita cittadina. La sua posizione strategica all’ingresso della città, lungo l’antica Via Emilia, ne faceva un punto di riferimento per viaggiatori e mercanti. Nei secoli successivi, la torre fu utilizzata dalla Corporazione dei Drappieri, che teneva il mercato nella piazza antistante. Questo utilizzo commerciale testimonia l’importanza economica della torre nel contesto urbano.Dal punto di vista artistico, la Torre della Garisenda ha ispirato artisti e scrittori per secoli. Oltre a Dante, anche il poeta Giosuè Carducci dedicò versi alla torre, rafforzando ulteriormente il suo status di icona culturale. La sua inclinazione, le sue proporzioni e la sua storia la rendono un soggetto affascinante per chiunque si interessi di arte e architettura.
Leggi Tutto