Palazzo dei Convertendi
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Il Palazzo dei Convertendi, situato su Via della Conciliazione a Roma, è un notevole esempio di architettura rinascimentale, la cui storia si intreccia con le trasformazioni urbane della città. Originariamente noto come Palazzo della Congregazione per le Chiese Orientali, fu costruito nel XVI secolo e progettato dal celebre architetto Donato Bramante. Il palazzo ha subito numerose modifiche nel corso dei secoli, culminando in una ricostruzione completa negli anni ’30 del XX secolo.
La storia del Palazzo dei Convertendi inizia intorno alla metà del XV secolo, quando un edificio preesistente conosciuto come “della Stufa” fu venduto alla nobile famiglia Caprini, che incaricò Bramante di progettare un nuovo palazzo. Nel 1517, il celebre pittore Raffaello Sanzio acquistò l’edificio, che divenne noto come “Casa di Raffaello”. Raffaello vi abitò fino alla sua morte nel 1520. Successivamente, il palazzo passò di mano diverse volte: fu proprietà del cardinale Pietro Accolti, poi del cardinale Benedetto Accolti, e infine del cardinale Giovanni Francesco Commendone, che lo fece restaurare da Annibale Lippi.
Nel 1620, il palazzo fu acquistato dalla famiglia Spinola e successivamente, nel 1676, dal cardinale Girolamo Gastaldi, che lo destinò a ospitare l’Hospitio dei Convertendi, un istituto per l’accoglienza dei convertiti alla fede cattolica. Durante il pontificato di Papa Gregorio XVI, il palazzo subì importanti restauri a seguito dei danni causati dall’alluvione del 1805.
La trasformazione più drastica avvenne durante il regime fascista, quando si decise di costruire Via della Conciliazione per creare un ampio viale di collegamento tra il centro di Roma e la Basilica di San Pietro. Tra il 1937 e il 1941, il Palazzo dei Convertendi fu demolito e ricostruito, mattone per mattone, per fare spazio alla nuova arteria stradale. Questo complesso lavoro di ricostruzione fu supervisionato dall’architetto Giuseppe Momo, insieme a Marcello Piacentini e Attilio Spaccarelli. Il palazzo fu ricollocato tra Palazzo Rusticucci-Accoramboni e Palazzo Torlonia.
Dal punto di vista architettonico, il Palazzo dei Convertendi mantiene molte delle caratteristiche originali. È composto da tre piani, con un portale in bugnato sormontato da un elegante balcone. Al piano terra si trovano otto finestre rettangolari, mentre il piano nobile è decorato con otto finestre ad arco rusticate. Il terzo piano presenta undici finestre rettangolari. Molti degli elementi architettonici originali, come le finestre e il balcone, furono preservati e riutilizzati nella nuova costruzione.
Un elemento di particolare interesse è la funzione originaria del palazzo come ospizio per convertiti, un segno della sua importanza nella storia religiosa di Roma. Oltre a essere una residenza privata e un luogo di accoglienza, il palazzo ha ospitato anche importanti figure storiche, tra cui la regina di Cipro e, come già menzionato, il famoso artista Raffaello.
Nel 1917, Papa Benedetto XV assegnò l’edificio alla neonata Congregazione per le Chiese Orientali. Dopo la ricostruzione, il palazzo continuò a servire come sede di uffici della Santa Sede e appartamenti per alti prelati. Oggi, il Palazzo dei Convertendi non è aperto al pubblico, ma la sua facciata può essere ammirata da Via della Conciliazione, una delle strade più iconiche di Roma.
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