Chiesa di Santa Maria in Vallicella
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Rione VI - Parione
La Chiesa Nuova, o Chiesa di Santa Maria in Vallicella, è uno dei gioielli del Barocco romano. Situata nel rione Parione, la sua storia inizia con San Filippo Neri, che fondò la Congregazione dell’Oratorio nel 1551. Il progetto per una nuova chiesa iniziò nel 1575, con la benedizione di Papa Gregorio XIII, e la costruzione fu affidata a Matteo di Città di Castello. La chiesa fu completata nel 1605 con l’inaugurazione della facciata su progetto di Fausto Rughesi, mentre il campanile fu aggiunto nel 1666 da Camillo Arcucci.
La facciata della Chiesa Nuova è un esempio perfetto di architettura barocca, con due ordini di paraste binate e una trabeazione arricchita da un timpano centinato. Sopra il portale centrale si trova una statua della Madonna Vallicelliana, mentre le iscrizioni ricordano la dedicazione della chiesa a Maria e San Gregorio Magno. La facciata è completata da due nicchie che ospitano le statue di San Gregorio Magno e San Girolamo, opere di Giovanni Antonio Paracca.
L’interno della chiesa è organizzato secondo un piano a tre navate, con la navata centrale coperta da una volta a botte decorata con quindici tele ovali che illustrano episodi dell’Antico e del Nuovo Testamento. Le opere, realizzate tra il 1697 e il 1700 da artisti come Lazzaro Baldi, Giuseppe Ghezzi e Daniel Seiter, offrono una ricca rappresentazione della storia sacra.
Il soffitto, la cupola e l’abside furono affrescati da Pietro da Cortona tra il 1647 e il 1666. L’affresco principale della volta raffigura la Madonna e San Filippo Neri, celebrando una visione del santo avvenuta durante la costruzione della chiesa. Nel catino absidale, l’Assunta tra Angeli e Santi, mentre nella cupola il Trionfo della Trinità è rappresentato con Dio Padre e Cristo e lo Spirito Santo nel lanternino. I profeti Geremia, Ezechiele, Isaia e Daniele decorano i pennacchi della cupola.
Il transetto della chiesa si apre in un vasto spazio, coperto dalla cupola all’incrocio con la navata centrale. Qui si trovano decorazioni in stucco di Cosimo Fancelli ed Ercole Ferrata, con allegorie della Fede, Speranza, Carità e Religione. Il presbiterio, fiancheggiato da cappelle laterali, presenta un coro risalente al 1640, con organi e coretti in legno dorato del 1698. Il pulpito in legno nel braccio destro del transetto fu disegnato da Francesco Borromini tra il 1638 e il 1642.
L’altare maggiore, costruito tra il 1596 e il 1599, ospita l’immagine miracolosa della Madonna della Vallicella. Questo dipinto trecentesco fu incorniciato da Pieter Paul Rubens nel 1608, che dipinse una pala in ardesia con angeli e cherubini adoranti attorno a una nicchia con l’immagine sacra. Rubens realizzò anche due ulteriori dipinti su lastre di ardesia per le pareti laterali del presbiterio, raffigurando i Santi Gregorio Magno, Papia e Mauro da un lato e i Santi Flavia Domitilla, Nereo e Achille
La Chiesa Nuova, o Chiesa di Santa Maria in Vallicella, è una delle gemme architettoniche del Barocco romano, situata nel rione Parione. La sua costruzione iniziò nel 1575, promossa da San Filippo Neri, fondatore della Congregazione dell’Oratorio. La chiesa, progettata inizialmente da Matteo di Città di Castello, fu completata nel 1605 con la facciata opera di Fausto Rughesi. Il campanile fu aggiunto nel 1666 da Camillo Arcucci.
La facciata è maestosa e suddivisa in due ordini di paraste binate, con un timpano centinato sopra il portale centrale, decorato con una statua della Madonna Vallicelliana. Le iscrizioni riportano i titoli dedicati alla Madonna e a San Gregorio Magno, e i versi del Cantico dei Cantici relativi all’Immacolata.
All’interno, la chiesa ha una pianta a tre navate con una volta a botte decorata da quindici tele ovali che raffigurano episodi dell’Antico e Nuovo Testamento, opere di artisti come Lazzaro Baldi, Giuseppe Ghezzi e Daniel Seiter. Questi dipinti, realizzati tra il 1697 e il 1700, offrono una rappresentazione visiva ricca e articolata della storia sacra.
Il soffitto, la cupola e l’abside furono affrescati da Pietro da Cortona tra il 1647 e il 1666. L’affresco principale della volta raffigura la Madonna e San Filippo Neri, celebrando una visione del santo durante la costruzione della chiesa. Nel catino absidale, l’Assunta tra Angeli e Santi, mentre nella cupola il Trionfo della Trinità è rappresentato con Dio Padre e Cristo e lo Spirito Santo nel lanternino. I profeti Geremia, Ezechiele, Isaia e Daniele decorano i pennacchi della cupola.
Il transetto si apre in un vasto spazio coperto dalla cupola, con decorazioni in stucco di Cosimo Fancelli ed Ercole Ferrata, che rappresentano le allegorie della Fede, Speranza, Carità e Religione. Il presbiterio, con un coro risalente al 1640 e organi e coretti in legno dorato del 1698, è fiancheggiato da cappelle laterali. Il pulpito in legno, nel braccio destro del transetto, fu disegnato da Francesco Borromini tra il 1638 e il 1642.
L’altare maggiore, costruito tra il 1596 e il 1599, ospita l’immagine miracolosa della Madonna della Vallicella, incorniciata da Pieter Paul Rubens nel 1608. Rubens dipinse anche due ulteriori dipinti su lastre di ardesia per le pareti laterali del presbiterio, raffigurando i Santi Gregorio Magno, Papia e Mauro da un lato e i Santi Flavia Domitilla, Nereo e Achilleo dall’altro. Questi dipinti aggiungono una dimensione straordinaria all’altare maggiore, integrandosi perfettamente con la ricca decorazione barocca della chiesa.
La navata centrale è affiancata da cinque cappelle per lato, ognuna delle quali è ricca di decorazioni in stucco e opere d’arte. La Cappella della Purificazione, decorata dal Cavalier d’Arpino, ospita una pala d’altare raffigurante la Purificazione della Vergine, mentre la Cappella dei Magi contiene un’Adorazione dei Magi di Cesare Nebbia. La Cappella della Natività, concessa a Silvio Antoniano, è decorata con l’Adorazione dei pastori di Durante Alberti.
Altre cappelle notevoli includono la Cappella della Visitazione, con una pala di Federico Barocci, la Cappella dell’Annunciazione, decorata da Domenico Cresti, e la Cappella del Crocefisso, con un Crocefisso di Scipione Pulzone. La Cappella della Pietà ospita una pala raffigurante la Pietà di Ercole Ferrata, mentre la Cappella dell’Ascensione, decorata da Cesare Nebbia, contiene un’Ascensione di Cristo. La Cappella della Pentecoste, concessa alla famiglia Vettori, è decorata da Giovanni Lanfranco.
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