Foro di Traiano
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Il Foro di Traiano, inaugurato nel 112 d.C., rappresenta l’ultimo e il più grandioso dei Fori Imperiali di Roma, costruito per volere dell’imperatore Traiano per celebrare le sue vittorie militari, in particolare la conquista della Dacia. Il progetto, supervisionato dall’architetto Apollodoro di Damasco, rifletteva l’ambizione di Traiano di creare uno spazio pubblico senza precedenti, che unisse funzione pratica e magnificenza monumentale.
Il complesso del foro fu realizzato in uno spazio ottenuto tagliando le colline del Quirinale e del Campidoglio, una testimonianza dell’avanzata ingegneria romana. L’intero complesso, che misurava circa 300 per 185 metri, era organizzato attorno a una vasta piazza rettangolare, circondata da portici e caratterizzata da due emicicli, uno a est e uno a ovest, che conferivano profondità e monumentalità all’insieme.
Uno degli elementi centrali del foro era la Basilica Ulpia, il più grande edificio pubblico del suo genere a Roma, utilizzato per funzioni amministrative e giudiziarie. La basilica era decorata con colonne di marmo e statue, molte delle quali dorate, che aggiungevano un tocco di opulenza. Dietro la basilica si trovava la Colonna Traiana, eretta nel 113 d.C. per commemorare le campagne daciche. Alta circa 30 metri, la colonna è avvolta da un fregio continuo che narra in dettaglio le imprese militari di Traiano, dalla partenza delle truppe romane fino alla sottomissione finale dei Daci. Questa colonna non solo celebra le vittorie di Traiano, ma funge anche da mausoleo per l’imperatore, le cui ceneri furono deposte alla base della struttura.
Il foro includeva anche due biblioteche, una greca e una latina, che fiancheggiavano la Colonna Traiana, dimostrando l’importanza della cultura e della conoscenza per l’impero. Questi spazi erano utilizzati per conservare testi e documenti, e probabilmente ospitavano letture pubbliche e dibattiti filosofici.
L’area era ulteriormente abbellita da una grande statua equestre di Traiano, posta al centro della piazza, che celebrava la sua figura come leader e comandante militare. Intorno a questa statua, lungo i portici, erano disposte statue di illustri personaggi romani, creando un pantheon di eroi e figure storiche che sottolineavano la continuità e la grandezza dell’Impero Romano.
Durante il Medioevo, il foro subì un declino, con molte delle sue strutture smantellate o riutilizzate per altri scopi. Il marmo e altri materiali pregiati furono prelevati per la costruzione di nuovi edifici, e l’area divenne progressivamente semi-rurale, con case e orti che occupavano gli spazi un tempo grandiosi.
Nel Rinascimento e nei secoli successivi, il foro fu in parte riscoperto e studiato, ma solo nel XX secolo furono condotti scavi sistematici che portarono alla luce gran parte delle strutture che oggi possiamo ammirare. Gli scavi condotti durante l’epoca fascista, in particolare, rivelarono la magnificenza del complesso e portarono alla realizzazione della via dei Fori Imperiali, che purtroppo coprì alcune parti dell’antico sito.
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